giovedì 11 ottobre 2012

ACCOGLIENZA, ARTÙ!

 
I cani sono animali abitudinari. Le loro giornate sono scandite da appuntamenti fissi: nanna, pappa, passeggiate. Ogni cane poi sviluppa dei riti particolari in base a quello che piace a lui e a quello che gli viene insegnato. A casa nostra c’è il momento dell’accoglienza che per Artù è molto importante, dato che si tratta di coccole.
Quando era un cucciolo, Artù aveva molta paura del mondo esterno. Uscire con lui non era affatto una passeggiata. Mi capita spesso di vedere cuccioli sedersi perché stanchi di camminare, pallottole di pelo che si muovono lente e scodinzolano, leccando chiunque e qualsiasi cosa. Non è mai stato il nostro caso: Artù era una piccola furia che non la smetteva un momento di tirare! Il giretto era una folle corsa, con brevi pause per annusare o tentare di mangiare qualcosa da terra che io poi dovevo con fatica tirare fuori dalla sua bocca provvista di dentini aguzzi! Al rientro eravamo entrambi provati, come se fossimo reduci da una spedizione di guerra. Una volta fatta l’ultima lotta per togliere la pettorina, il collare è stato eliminato al primo passeggino per evitare che si strozzasse tirando, la missione era compiuta. L’unica cosa da fare era sedersi in anticamera per riprendere le forze. Ovviamente Artù ne approfittava per farsi accarezzare, seduto anche lui vicino alle mie ginocchia. Un giorno, rientrati dall’ennesima passeggiata, l’ho guardato e gli ho detto: “Vuoi le coccole? Accoglienza?”. Ogni volta che si tornava ripetevo quella parola, mentre lui si sedeva in anticamera pronto a ricevere le carezze da me o dal resto della famiglia. Questa usanza gli è piaciuta subito!
Le passeggiate dopo un po’ sono diventate più facili e piacevoli, ma il rito dell’accoglienza è rimasto ed è diventato un appuntamento fisso e immancabile. Quando rientra in casa Artù si siede in anticamera, pronto per il cerimoniale di benvenuto. Se qualche volta ci dimentichiamo viene a cercarci e ci si siede davanti, reclamando il suo bentornato a casa! Viceversa, se qualcosa lo distrae appena entra, basta dirgli “Accoglienza?” per vederlo tornare di corsa in anticamera e sedersi con lo sguardo all’insù, pronto a ricevere le coccole, preferibilmente grattini sotto il mento e sul pancino.



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