mercoledì 31 ottobre 2012

BEN ARRIVATO ARTÙ!


Artù è entrato a far parte della nostra famiglia il 31 ottobre 2003. Da quando ero andata a vederlo la prima volta contavo i giorni, impaziente di portarlo a casa. Finalmente il veterinario ci telefonò: i cuccioli avevano imparato a mangiare da soli e, visto che mamma Peggy cominciava a perdere la sua pazienza, era arrivato per Artù e le sorelline il momento di trasferirsi nelle loro nuove case. Durante il breve percorso in macchina ero agitata ed emozionata, non vedevo l’ora di tenere in braccio il mio cucciolo morbido e caldo. Arrivati a destinazione mi sono subito accorta di come Artù fosse cresciuto. Quella pallottola di pelo placida e quasi immobile che avevo visto solo pochi giorni prima ora era un vispo cucciolotto che non stava fermo un attimo! Mi hanno dato un canovaccio che era nella sua cesta: “Mettiglielo nella cuccia, così riconoscerà l’odore della sua mamma e non si sentirà spaesato”, mi disse il veterinario.  Quindi mi hanno messo in braccio Artù. Nei giorni precedenti avevo mentalmente stilato delle regole per il nuovo arrivato. Una di queste era: niente leccate sul viso. Queste mie ferree convinzioni sono durate ben 10 minuti: tanto è lungo il viaggio in macchina da casa dei padroni di Peggy alla mia. Il piccolo Artù per tutto il tragitto non ha fatto altro che agitarsi, piangendo disperato, rifiutandosi ovviamente di starsene buono nella scatola che avevamo preparato per lui. Arrivati davanti al cancello dei nostri box ero disperata io: non sapevo più come fare per consolare quell’esserino che mugolava. Mi sentivo Crudelia De Mon: avevo strappato un povero cucciolo alla sua mamma e alle sue sorelline. In quel momento Artù ed io ci siamo guardati negli occhi, forse per la prima volta, e fulminea mi è arrivata un’umida e morbida leccata sul naso. Artù si è calmato e credo che la nostra inossidabile amicizia sia nata proprio in quell’istante.
Entrati in casa, ho messo Artù nella cuccia insieme al suo canovaccio. Il piccoletto, agitando la sua coda a fiammifero, è uscito e ha iniziato a esplorare l’anticamera. Dopo due ore ci ha raggiunto in cucina: da quel momento la casa era sua e noi la sua famiglia. Non ha più prestato il minimo interesse al canovaccio, preferendo un più morbido cuscino e ha iniziato ad attirare l’attenzione attaccandosi all’orlo dei nostri pantaloni.  Si è capito subito che aveva un bel caratterino, ma del resto è arrivato in casa nostra la notte di Halloween come un vivace spiritello!
Inutile aggiungere che poi i baci di Artù sul viso sono diventati una piacevole abitudine e anzi ora penso che non me ne dia mai abbastanza, perché come tutti i cani con una certa personalità non dispensa leccate a comando.
 

domenica 28 ottobre 2012

MILLY



MILLY
Nata il: 2 ottobre 2003
Razza: Pinscher medio
Vivo a: in inverno a Vittuone, d’estate a Castiglione della Pescaia in Maremma
Faccio parte della famiglia di: Elisa, Elena, mamma e papà
Il mio carattere in 3 aggettivi: intelligentissima, gelosissima e tanto dolce
Sono golosa di: biscottini Eukanuba, pollo con verdure e Kellog's Special K
Attività preferite: coccole e acrobazie con il mio straccetto
Sono una campionessa a: catturare le lucertole!

Un’avventura memorabile: sono molto furba e intelligente e, nonostante sia piccolina, sono un ottimo cane da guardia! Durante il periodo estivo la mia famiglia si trasferisce nella nostra casa al mare in Maremma, una casa bellissima dove posso passare tutto il giorno sulla spiaggia e incontrare molti amici che ho imparato a conoscere piano piano, vista la mia possessività. In questo luogo mi piace spaparanzarmi in giardino e giocare con la palla e lo straccetto, ma la cosa che preferisco è osservare come una sfinge le persone che passano.
I miei padroni conoscono bene questa mia voglia e stanno bene attenti a tenere il piccolo cancello chiuso in modo che io non scappi sul lungomare e possa abbaiare a chiunque si avvicini alla mia casa. Un giorno, approfittando del cancelletto socchiuso, ho pensato bene di uscire e farmi un bel giretto sulla spiaggia. Nessuno si era accorto della mia uscita e sapete cosa ho fatto? Ho scortato un bambino di 4 anni che aveva pensato bene di lasciare la spiaggia per andare sulla strada! Le persone del luogo si sono accorte che io ero la cagnolina che abbaia a tutti e sono corsi a chiamare i miei padroni (disperati perché non riuscivano a trovarmi) e i genitori del bimbo. Insomma da piccola peste sono diventata un’eroina e mi sono guadagnata un pacco di biscottini di cui vado pazza!
Il mio più grande disastro: adoro srotolare la carta igienica per tutta la casa! Lo faccio spesso!

Per farmi felice coccolatemi così: come volete, ma coccolatemi tantissimo!


martedì 23 ottobre 2012

ARTÙ & ELISA

Artù



Elisa
 

Ho due grandi passioni: gli animali e le storie. Grazie al mio cane Artù sono riuscita a farle convergere, dando vita a questo blog, uno spazio dove raccontare alcuni episodi della nostra vita insieme e dedicare delle finestre di approfondimento ad alcune star canine del cinema, della televisione e dei fumetti.
Mi piace scrivere, non solo di cani, e ho pubblicato un racconto:
http://www.amazon.it/Buon-viaggio-ebook/dp/B009OW6EGO

Buon viaggio
Elisa Giovanelli
Sogno Edizioni, 2012

 






Sono anche una grande appassionata di serie televisive e i miei articoli si possono leggere sul magazine online Ed è subito Serial:




http://www.edesubitoserial.it/archivio_articolo.php?autore=4


Quando non sono impegnata a coccolare Artù leggo libri, per lavoro, ma soprattutto per piacere e ogni tanto scrivo qualche recensione:

 



http://liberidiscrivereblog.wordpress.com/2012/10/22/recensione-di-toccalossi-e-il-boss-cardellino-di-roberto-centazzo-fratelli-frilli-editori-2012-a-cura-di-elisa-giovanelli/

http://liberidiscrivereblog.wordpress.com/2012/09/03/recensione-di-il-silenzio-dell-onda-di-gianrico-carofiglio-a-cura-di-elisa-giovanelli/

http://liberidiscrivereblog.wordpress.com/2012/07/11/recensione-di-acque-torbide-di-a-novelli-e-g-zarini-fratelli-frilli-editori-2012-a-cura-di-elisa-giovanelli/

http://liberidiscrivereblog.wordpress.com/2012/05/25/recensione-di-il-destino-e-un-tassista-abusivo-di-luca-manzi-rizzoli-2012-a-cura-di-elisa-giovanelli/

http://liberidiscrivereblog.wordpress.com/2012/04/19/recensione-di-il-pontile-sul-lago-di-marco-polillo-rizzoli-2011-a-cura-di-elisa-giovanelli/

http://liberidiscrivereblog.wordpress.com/2012/03/16/i-libri-di-andrea-novelli-giampaolo-zarini-a-cura-di-elisa-giovanelli/
 

 

domenica 21 ottobre 2012

PRONTI, SI PARTE!

 
Quando la nostra famiglia inizia i preparativi per un viaggio, si tratti delle vacanze estive o di un breve weekend, Artù si mette subito in agitazione. Ha capito fin da cucciolo che la comparsa degli oggetti chiamati valigie implica uno spostamento e, quando vede anche la sua borsa (il bagaglio di Artù: pappa, biscotti, qualche gioco, l’impermeabile in caso di pioggia, la sua spazzola e un po’ d’acqua nel caso abbia sete), non ha più alcun dubbio: Si parte! Si parte!
A un cane non interessa la destinazione del viaggio, basta che lo porti con te e sarà felice. Da quando è con noi, Artù non è mai stato lasciato né in pensione, né da amici o parenti. Eppure, appena vede le valigie non ci perde mai di vista, inizia a saltare tutto agitato e ci segue da una stanza all’altra. Deve essergli  stato trasmesso un messaggio da sua madre, tipo: Stai attento! Alcuni umani quando partono per le vacanze decidono di fare una cosa terribile che si chiama abbandono! Oppure Artù crede che la sua famiglia sia così distratta da dimenticarlo a casa. Poiché spesso ci guarda con fare interrogativo - come se stesse pensando: Mi vogliono bene, ce la mettono tutta, ma certe cose ovvie proprio non le capiscono! - io propendo per questa seconda ipotesi.
Artù è un entusiasta e vuole esternare tutta la sua gioia per l’imminente partenza! Non è facile controllare di aver preso tutto e di aver chiuso bene finestre, luce, gas ecc. con qualcuno che continua a saltarti addosso, rischiando di farti cadere! Non è un’operazione agevole nemmeno mettere pettorina e guinzaglio a chi vuole a tutti i costi leccarti il naso per dirti quanto ti vuole bene, soprattutto se pesa 15 kg! Appena è pronto, poi, si fionda alla porta: Aprite! Aprite! Dai muovetevi che dobbiamo raggiungere papà nel box! Nel film “Sabrina” c’è una scena in cui Audrey Hepburn aspetta in stazione con i bagagli in compagnia di un elegante e composto barboncino. Dimenticatela! Quando viaggio con Artù sono altri i film che mi vengono in mente, quelli in cui ci sono truppe che sbarcano o si lanciano dagli aerei. Sarà perché di solito sono carica di borse e borsette e ho al guinzaglio un piccolo diavolo della Tasmania che ha deciso di battere il suo record di velocità. Quando spingo la porta dell’ascensore col piede, mi auguro che là fuori non ci sia nessuno, perché Artù ha un solo obiettivo, raggiungere la nostra auto, e non tollera nessun ostacolo sul percorso. Molti condomini del mio palazzo hanno ricevuto il caloroso saluto di Artù (per fortuna non esistono i traduttori per l'abbaiare, non credo fossero parole gentili le sue) e ormai appena ci vedono ci fanno largo per non essere di intralcio. Arrivati alla scala che scende ai box, Artù si ferma di botto: deve controllare che la mamma ci segua! Sono sicura che sappia contare almeno fino a quattro, il numero che gli interessa: noi tre più lui! Superate le linee nemiche, cioè arrivati al garage, il diavolo della Tasmania torna a essere un cane ubbidiente e si siede composto, aspettando che l’auto esca. Una volta sistemate anche le ultime valigie tocca a lui: con un agile balzo si accomoda sul sedile posteriore. Tutti a bordo, si accende il motore e via!
Artù ama stare in automobile, è un ambiente piccolo, confortevole e soprattutto facile da controllare. A noi basta allungare un braccio per fargli le coccole e lui passa buona parte del viaggio con la testa in grembo a chi è seduto dietro. Ogni tanto si alza e avvicina il muso a chi sta davanti, ma senza disturbare. Dopo qualche chilometro si sente un profondo respiro: noi ci siamo tutti, nessuno esce o entra, Artù può finalmente dormire! Di solito il viaggio è tranquillo, almeno fin quando non si è quasi giunti a destinazione. A quel punto, infatti, Artù si sveglia e inizia a comunicare il suo entusiasmo con rumorosi guaiti: Siamo arrivati! Siamo arrivati! Poi comincia a prepararsi, pronto a gettarsi giù dalla macchina nel suo stile kamikaze non appena gli si apre la portiera!
 



giovedì 11 ottobre 2012

ACCOGLIENZA, ARTÙ!

 
I cani sono animali abitudinari. Le loro giornate sono scandite da appuntamenti fissi: nanna, pappa, passeggiate. Ogni cane poi sviluppa dei riti particolari in base a quello che piace a lui e a quello che gli viene insegnato. A casa nostra c’è il momento dell’accoglienza che per Artù è molto importante, dato che si tratta di coccole.
Quando era un cucciolo, Artù aveva molta paura del mondo esterno. Uscire con lui non era affatto una passeggiata. Mi capita spesso di vedere cuccioli sedersi perché stanchi di camminare, pallottole di pelo che si muovono lente e scodinzolano, leccando chiunque e qualsiasi cosa. Non è mai stato il nostro caso: Artù era una piccola furia che non la smetteva un momento di tirare! Il giretto era una folle corsa, con brevi pause per annusare o tentare di mangiare qualcosa da terra che io poi dovevo con fatica tirare fuori dalla sua bocca provvista di dentini aguzzi! Al rientro eravamo entrambi provati, come se fossimo reduci da una spedizione di guerra. Una volta fatta l’ultima lotta per togliere la pettorina, il collare è stato eliminato al primo passeggino per evitare che si strozzasse tirando, la missione era compiuta. L’unica cosa da fare era sedersi in anticamera per riprendere le forze. Ovviamente Artù ne approfittava per farsi accarezzare, seduto anche lui vicino alle mie ginocchia. Un giorno, rientrati dall’ennesima passeggiata, l’ho guardato e gli ho detto: “Vuoi le coccole? Accoglienza?”. Ogni volta che si tornava ripetevo quella parola, mentre lui si sedeva in anticamera pronto a ricevere le carezze da me o dal resto della famiglia. Questa usanza gli è piaciuta subito!
Le passeggiate dopo un po’ sono diventate più facili e piacevoli, ma il rito dell’accoglienza è rimasto ed è diventato un appuntamento fisso e immancabile. Quando rientra in casa Artù si siede in anticamera, pronto per il cerimoniale di benvenuto. Se qualche volta ci dimentichiamo viene a cercarci e ci si siede davanti, reclamando il suo bentornato a casa! Viceversa, se qualcosa lo distrae appena entra, basta dirgli “Accoglienza?” per vederlo tornare di corsa in anticamera e sedersi con lo sguardo all’insù, pronto a ricevere le coccole, preferibilmente grattini sotto il mento e sul pancino.



martedì 2 ottobre 2012

SATCHEL – GET FUZZY


Cane e gatto, i nemici per eccellenza. Vero sì, ma non del tutto, a volte la convivenza riesce ottimamente. Nel caso di Get Fuzzy, le strisce a fumetti scritte e disegnate da Darby Conley “ottimamente” non è proprio l’aggettivo più adatto. Protagonista delle storie è un trio multirazziale composto dall’umano Rob Wilco, un pubblicitario insoddisfatto del suo lavoro, fanatico di sport, vegetariano e piuttosto sedentario, dal diabolico felino Bucky Katt e dall’ingenuo cane Satchel Pooch. Il tratto che li accomuna è la pigrizia.

Satchel è un incrocio tra un Labrador Retriever e una Shar Pei. È buono, gentile e molto affezionato a Rob. Satchel vuol  bene a tutti, è il tipico cane che socializza con ogni essere vivente, trovando qualcosa di buono anche nel peggiore degli individui. Perfino in Bucky Catt, che incarna, all’estremo, tutte le caratteristiche peggiori dei gatti: è egoista, superbo, dispettoso e cospiratore. Satchel è un’anima semplice, amante della pacifica convivenza e dotato di un incrollabile ottimismo. È la perfetta vittima degli scherzi di Bucky che si diverte a tormentarlo, sottolineandone lo scarso acume. In effetti Satchel fa spesso la figura dello stupidotto, ma ciò lo tiene al riparo dalle  pungenti battute del terribile gatto, visto che non è in grado di capire il suo sarcasmo. Il candore di Satchel è disarmante, anche se talvolta persino un bonaccione come lui perde la pazienza di fronte ai pessimi comportamenti di Bucky. Satchel è un gran goloso, ama mangiare e oziare, preferibilmente in compagnia di Rob o di qualche altro amico. Osserva il mondo con i suoi occhioni tondi, pronto a meravigliarsi per ogni cosa bella e a non preoccuparsi per le molte cose che non capisce. Tanto ci pensa Bucky a fornire delle teorie complicate e cervellotiche per tutto, quando non è impegnato a ordire piani per affermare la supremazia della sua razza, anzi di se stesso, il più geniale dei geni! Molto spesso Rob e Satchel si siedono al tavolo o sul divano, guardando preoccupati l’armadio in cui Bucky vive e cercando di affrontare insieme la difficile convivenza con quel gatto che li giudica entrambi degli esseri inferiori e stupidi.

L’umorismo delle strisce di Get Fuzzy nasce proprio tra il confronto, il più delle volte surreale, tra il dolce e ingenuo Satchel e il terribile e cinico Bucky. Spesso Rob deve intervenire, prima che gli scherzi del gatto provochino gravi conseguenze. Satchel però è facile al perdono, la sua innata bontà fa sì che voglia essere neutrale anche per quanto riguarda il tifo sportivo, pur di non urtare la sensibilità di nessuno.
Le avventure di Satchel, Bucky e Rob sono pubblicate dalla United Media Syndicate dal 1999 e appaiono in centinaia di giornali nazionali. In Italia sono pubblicate quotidianamente da Metro e dalla storica rivista mensile di fumetti Linus.