Artù non è un cane molto socievole, né con gli umani,
né con i suoi simili a quattro zampe. Ha un carattere riservato e un po’ fifone
e ciò fa sì che ami stare per conto suo, senza essere disturbato. Un’esperta di
comportamento canino mi ha detto che Artù ha chiuso il branco: la famiglia
oltre a lui comprende me, la mamma e il papà. Basta. Per noi farebbe qualunque
cosa ed è sempre attento ai nostri movimenti. Il resto del mondo non gli
interessa e se nessuno viene a importunarlo è meglio. Sono tollerate la nonna,
la signora delle pulizie e poche persone scelte secondo i suoi criteri. La
maggior parte degli altri cani, soprattutto se più grossi di lui, sono
considerati dei potenziali nemici. Quindi quale migliore strategia se non
quella di rizzare il pelo, mostrare i denti e ringhiare loro contro chissà
quali offese appena sono in vista? Questo fa sì che quando lo porto a fare i
passeggini mi guardi intorno circospetta, nemmeno fossi una spia che teme di
essere seguita, pronta a individuare ogni cane all’orizzonte e sia diventata
esperta di cambio rapido di marciapiede. Artù nel quartiere ha fama di cane timido,
che però all’occorrenza può fare una certa impressione, così chi ci conosce sta
alla larga e mi risparmia continui slalom.
Nonostante il suo carattere un po’
difficile, Artù ha la sua cerchia di amici pelosi, anch’essi rigorosamente
selezionati. È necessario che siano calmi, non vogliano giocare in maniera
troppo agitata e soprattutto non provino neanche lontanamente a mettergli le zampe
addosso! Per questo è molto raro che Artù voglia avvicinarsi ai cuccioli, dai
quali fugge terrorizzato, con scene a volte molto comiche. Preferisce che siano
della sua taglia o più piccoli: se sono grossi, anche se molto mansueti, Artù
li considera pericolosi e mostra loro il suo brutto carattere. Ogni anno il
pacioso terranova che vive in campagna prova a fare amicizia con lui,
fermandosi davanti al nostro cancello, mentre Artù abbaia e ringhia a più non
posso. Il grosso cane nero mi guarda sconsolato, accontentandosi delle mie
carezze e di un paio di biscotti. Nella scelta degli amici, così come nella
lista nera dei detestati, Artù non fa discriminazioni sessuali o di razza: ha
amiche e amici, come odia indistintamente sia cani maschi che femmine, sia che
abbiano il pedigree, sia che siano incroci come lui.
Le sue amiche preferite sono Minnie e Stella. Minnie è
una barboncina bianca che vive a Milano. È una cagnolina molto educata e chic:
ha sempre un vezzoso collarino di perline colorate e due fiocchetti di vari
colori sulle orecchie. Quando si incontrano per strada si danno dei teneri
bacini e Minnie, tutta contenta, inizia a fare le piroette. Minnie ha due anni
più di Artù e sembra apprezzare molto i modi da gentledog del mio cane che è un corteggiatore molto rispettoso.
Stella invece vive in campagna. È una yorkshire terrier,
anche lei più grande di due anni. Stella è la nostra dirimpettaia. È un po’ più
vivace di Minnie, ma sempre senza esagerare. Una volta l’abbiamo invitata nel
nostro giardino e Stella ha iniziato a correre all’inseguimento di Artù che,
dopo un po’, si è rifugiato da me, chiedendomi di calmare la sua
amichetta! Alla mattina Stella va a fare un giretto in paese, allora Artù si
mette ad aspettarla davanti al cancello, iniziando a uggiolare se l’attesa si
fa lunga. Quando finalmente la vede, mugola e scodinzola dalla gioia. Stella
allora si avvicina al nostro cancello e gli lecca il naso!
Sempre in campagna ci sono Perla, una barboncina
nera, e il suo cucciolo, ormai cresciuto, Chicco. Tutte le sere vengono a fare
un giro nella valle che confina col nostro giardino. Artù li sente e corre
lungo la siepe fino al cancellino sul retro. Qui è tutto uno scambio di baci.
Quando è nato Chicco, Artù lo ha accettato subito e anzi ora si divertono molto
di più loro due, mentre Perla dopo un po’ se ne va, lasciando i maschi
impegnati ad annusare chissà quali piste. Ogni tanto poi lo accompagno a
trovare il jack russell che abita sulla strada per la montagna. I suoi padroni
sono via tutto il giorno e lui resta solo nel vasto giardino. Quando ho portato
Artù per la prima volta a fare quella passeggiata ero già preparata che anche
questo piccolo cane si mettesse ad abbaiare come tutti gli altri di guardia
alle loro case. Invece è stata subito amicizia reciproca, un’amicizia
particolare. Appena ci sente arrivare il vivace jack russell sbuca fuori e
comincia a correre lungo la cinta finché non arriviamo davanti al suo grande
cancello. Prima lui e Artù si guardano, agitando le code e poi inizia il rito delle
firmette. A turno iniziano a fare
pipì. A quanto pare è un segno di amicizia, visto che lo fanno entrambi
numerose volte, tutti allegri! All’inizio pensavo fosse un gesto di sfida, un
po’ maleducato da parte di Artù, ma a quanto pare il jack russell non si sente
per niente offeso, anzi replica prontamente. Questo rito delle pipì si ripete
ogni volta che i due si vedono. Meglio non dirlo ai padroni del jack russell e
del cancello!
Non è certo una mia scoperta che i sentimenti dei
cani, e degli animali in generale, siano profondi e durevoli nel tempo. I cani
non dimenticano e Artù ha una memoria di ferro. Una delle sue migliori amiche
era Laika, un cane da caccia, che spesso seguiva il suo padrone quando veniva a
sistemare il giardino dei nostri vicini. Nonostante fosse quasi il doppio di
Artù, Laika gli è stata subito molto simpatica. Con il suo carattere dolce e
mansueto, la cagnolona aveva un atteggiamento materno nei confronti del mio
cane di città ancora cucciolo. Ogni volta che il muso di Laika sbucava dalla
nostra siepe Artù si precipitava a ricevere la sua leccata sul naso. Poi
rimaneva lì, seguendo i movimenti di Laika e uggiolando quando non riusciva più
a vederla. L’anno scorso l’anziana Laika è andata nel paradiso dei cani. Quando
il suo padrone è venuto a potare le piante dei vicini, Artù si è avvicinato
alla siepe, uggiolando alla ricerca della sua amica. È rimasto lì un bel po’,
prima di capire che Laika non sarebbe arrivata. Ancora adesso quando in
lontananza vede un cane che le somiglia corre subito speranzoso, salvo poi
allontanarsi mogio e dispiaciuto. Per fortuna è quasi ora della passeggiata di
Chicco e Perla: Artù li ha già sentiti e corre tutto allegro al cancellino sul
retro!
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