lunedì 18 giugno 2012

IL POSTO PIÙ IMPORTANTE DELLA CASA: IL LETTO!

Artù dorme sui letti. Sì, lo so non glielo si dovrebbe permettere: gli esperti del comportamento canino ti guardano in modo riprovevole e quelli che non hanno un animale domestico inorridiscono solo all’idea. Il fatto è che i cani adorano i letti e, appena raggiungono l’età giusta per riuscire a saltare, la prima cosa che fanno è salirci. Noi per qualche tempo siamo anche riusciti a evitare che Artù ci saltasse sopra: per i primi mesi infatti, causa problema dei bisognini, non aveva accesso a tutte le stanze della casa. Con l’arrivo della bella stagione, però, siamo andati per la prima volta in campagna con lui e lì è successo il fattaccio. Alla sera è salito, si è acciambellato ai piedi del letto e ci ha guardato con un’espressione inequivocabile: Stanotte io dormo qui! Papà ha anche fatto il tentativo di imporre la sua autorità, ma al primo ringhio – sì, Artù ha un caratterino bello tosto quando vuole - ha ceduto, dicendo che in fondo lì non dava molto fastidio. Da quel momento i letti sono diventati suoi. Ci trascorre sopra la maggior parte della giornata. Artù è un cane molto intelligente e, osservando la sua famiglia a due zampe, ha capito che le zone del letto non sono tutte uguali. Il cuscino è un posto particolare, riservato alla testa. Così facciamo noi, così fa lui. Altrove si muove in assoluta libertà: accoccolato, spaparanzato, al centro, sui lati, negli angoli, sul cuscino però appoggia sempre e solo la testa. È bellissimo quando si mette a dormire sul fianco, in quei momenti sembra proprio una persona!
La regola del cuscino l’ha imparata da solo, invece noi siamo riusciti a insegnargliene un’altra: non si sale sul letto se non c’è il copriletto. Artù non ama le regole, ma quelle che accetta di imparare diventano sacre e inviolabili. Ovviamente poi le interpreta un po’ a modo suo, rivelando doti da avvocato spregiudicato. Se c’è anche un centimetro di copriletto lui si sente autorizzato a salire. Un momento delicato è il mattino, quando si rifanno i letti. Artù infatti vuole che tutti i posti dove dorme siano sempre agibili, per potersi spostare a suo piacimento. In casa ci sono due letti: quello in camera mia e il lettone dei miei genitori. Con precisione matematica, appena mamma si accinge a rifarne uno Artù arriva a seguire le operazioni, anche se stava dormendo sull’altro. I minuti in cui uno dei letti è impraticabile per lui sono una vera sofferenza. Si siede attaccato alla sponda inquieto, pronto a balzare. Nel momento esatto in cui mamma stende il copriletto lui salta, anche se le operazioni di rifacimento non sono ancora completate. È allora che inizia il gioco: Artù comincia a seguire le mani della mamma, tentando di afferrarle. Quando gioca si impegna parecchio e si dà la carica con profondi ringhi (da fuori sembra che un feroce lupo stia per aggredire qualcuno, in realtà è tutta scena). Mamma un po’ gli dà retta, un po’ tenta di finire di fare il letto. Tra un balzo e l’altro il lavoro è terminato. Artù mordicchia ancora per un po’ la manica di mamma, poi esausto si addormenta: ha riconquistato il suo prezioso giaciglio!

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