sabato 30 giugno 2012

TUTTO A PORTATA DI NASO

È bella la casa al mare, ci sono delle cose che ad Artù piacciono proprio tanto. Una di queste è il frigorifero: qui il frigo parte da terra, mentre il freezer è sopra, l’esatto contrario di Milano e della campagna. La prima volta che lo ha visto Artù è rimasto sorpreso e ha subito apprezzato i vantaggi della cosa. In questo frigorifero si può mettere la testa dentro e dare un’annusatina per capire che cosa si mangerà prossimamente.
Peccato che la mamma Flory non sembra gradire troppo che io mi avvicini, chissà perché: magari ha paura che possa prendere freddo…
Altro pezzo dell’arredamento che Artù apprezza in modo particolare è il mobile dove è appoggiata la televisione. Visto che lo spazio non è molto, viene usato anche per riporre generi alimentari come pane, biscotti, patatine e snack vari. È tutto aperto con una serie di mensole. In questo modo Artù mentre passeggia per la stanza può verificare la dispensa, dando un’annusata a quello che c’è sul ripiano più basso, che però, chissà come mai, è stato presto riservato ai giornali.
A volte ci interroghiamo sulle sue capacità olfattive. Riuscirebbe a fiutare una pista? Quando in campagna capita qualche gatto in giardino e lui, a pochi metri, nemmeno se ne accorge, mentre io e il felino ci guardiamo un po’ preoccupati, qualche dubbio ci viene. Io però credo che sia solo pigrizia e scarso interesse per i gatti. Quando si tratta di pizza, infatti, il suo naso non sbaglia mai. Così come non si confonde mai riguardo al mobile dove sono conservati i suoi biscotti.
Artù frequenta abitualmente tre case e non ha mai avuto dubbi sul luogo in cui piazzarsi davanti per fare la sceneggiata del povero cane affamato, con mugolii, pianti e raspatine alle ante se quelli della sua famiglia sono un po’ tardi nel capire cosa vuole.

venerdì 29 giugno 2012

UGGIE - THE ARTIST

The Artist è un film scritto e diretto da Michel Hazanavicius del 2011. Il regista ha vinto la scommessa di portare nei cinema di oggi un film in bianco e nero, muto e con pochissime didascalie, sbancando i botteghini e vincendo numerosi premi tra cui cinque Oscar, tre Golden Globe, sette BAFTA e sei César. Questo successo è merito della storia narrata, nemmeno troppo lontanamente ispirata a pellicole quali Cantando sotto la pioggia (1952), Viale del tramonto (1950), È nata una stella (1954), della strepitosa colonna sonora di Ludovic Bource, fondamentale in un film muto, e degli attori protagonisti, Jean Dujardin e Bérénice Bejo, particolarmente bravi a riproporre lo stile di recitazione degli anni Venti – Trenta.
Siamo a Hollywood nel 1927: George Valentin (Jean Dujardin) è un divo del cinema muto. Che interpreti un pirata, uno spadaccino o un esploratore, i suoi film sono sempre dei grandi successi. Valentin vive in una maestosa villa insieme alla moglie, con cui però i rapporti si sono logorati, il fidato autista Clifton (James Cromwell) e il suo inseparabile cagnolino Jack, che condivide con lui fama e successo. Un giorno si imbatte in Peppy Miller (Bérénice Bejo), una sua ammiratrice che sta iniziando a lavorare come comparsa.
Una rivoluzione, però, sconvolge il mondo del cinema: arriva il sonoro! Sono finiti i tempi delle smorfie e dei gesti enfatici: gli attori devono imparare a recitare con la voce. Valentin non accetta il progresso e rifiuta di prendere parte a pellicole parlate. Lascia il suo produttore Al Zimmer (John Goodman) e investe tutti i suoi soldi nella realizzazione di un film muto, che si rivela un fiasco totale. Abbandonato dalla moglie, Valentin finisce sul lastrico, anche a causa della Grande Depressione, ed è costretto a vendere all’asta tutti i suoi averi. L’ex divo è ormai ridotto a vivere in un modesto appartamento solo con il suo cane.
 La carriera di Peppy intanto decolla: è lei la star del momento, capace di influenzare le decisioni dei produttori. La ragazza è innamorata di George Valentin, non lo ha dimenticato e cerca di salvarlo dalla completa rovina. Valentin però deve riuscire ad abbandonare il suo orgoglio e i suoi capricci da star. Solo così sarà in grado di cogliere le potenzialità del nuovo mezzo e le opportunità che ancora ci sono per lui in un nuovo genere: il musical. 
Il cane Jack è protagonista a tutti gli effetti insieme a Valentin e Peppy. Grande spalla, eccezionale comprimario, è un fedele compagno per George Valentin che gli parla continuamente e non se ne separa mai. Vivace e straordinariamente intelligente, Jack ha imparato ad assumere delle pose che lo rendono ancora più umano. Memorabile è la scena della colazione in cui Jack è un terzo commensale accanto a Valentin e la moglie. Il piccolo cane quando è in scena si comporta da vera star, ma ciò che lo rende davvero felice è stare insieme al suo padrone, non importa se in una sontuosa villa o in un monolocale. Quando le cose si metteranno davvero male, Jack si darà da fare per salvare la vita al disperato Valentin.
Jack è interpretato da un Jack Russell Terrier di nome Uggie, che per questo ruolo ha vinto il Palm Dog Award a Cannes nel 2011 e  il Golden Collar Award. Qualche giorno fa Uggie ha lasciato le sue impronte sull’Hollywood Boulevard a Los Angeles, nei pressi del Chinese Theatre, aggiungendo la sua stella a quelle delle star più famose di tutti i tempi. In questa occasione il suo trainer Omar Von Muller ne ha annunciato il ritiro dalle scene. Uggie ha infatti 10 anni e dopo tanto successo merita di godersi il giusto riposo. La storia di questo piccolo Jack Russell potrebbe essere il soggetto di un film. La vita di Uggie inizia in campagna, ben lontano dai riflettori. Quando, però, attacca una capra i suoi padroni decidono di portarlo al canile, giudicando il suo temperamento troppo aggressivo. Per fortuna viene adottato da Omar Von Muller che lo accoglie nella sua famiglia e ne intuisce le potenzialità recitative. Uggie infatti è intelligente, vivace, non ha paura di nulla e si trova a suo agio sul set. Prima di The Artist, ha recitato con Robert Pattinson e Reese Witherspoon nel film Come l’acqua per gli elefanti (2011). Come accade agli attori più famosi anche Uggie, durante le riprese del film muto, ha avuto delle controfigure, i Jack Russell Dash e Dude che lo hanno sostituito in alcune scene.

Il Jack Russell Terrier è un cane originario del Devon in Inghilterra, selezionato dal pastore anglicano Parson John (Jack) Russell come cane da caccia capace di introdursi nelle tane di volpi, tassi e conigli. Ha un carattere molto vivace e ha una forte personalità. È intelligente, giocherellone, coraggioso e devoto al padrone. È amichevole, ma moderatamente fiducioso. Se ben allevato, si relaziona positivamente coi bambini e gli altri cani. Adatto all’agility, è anche un ottimo cane da guardia. L’altezza varia da 25 a 38 cm con un peso di 5/6 Kg. La testa è proporzionata al corpo, con il cranio piatto e moderatamente largo tra le orecchie. Le mandibole, dalla potente dentatura, sono atte ad afferrare con forza e tirare. Il tartufo è nero. Gli occhi sono piccoli, scuri, a forma di mandorla. Le orecchie sono piccole e ricadenti in avanti. È un cane resistente, dotato di buona muscolatura. Le zampe anteriori sono adatte allo scavo. Il pelo può presentarsi in tre varietà: liscio, ruvido e broken (che si ottiene incrociando esemplari dei primi due tipi). È di colore prevalentemente bianco con macchie marroni e/o nere soprattutto sulla testa.

lunedì 18 giugno 2012

IL POSTO PIÙ IMPORTANTE DELLA CASA: IL LETTO!

Artù dorme sui letti. Sì, lo so non glielo si dovrebbe permettere: gli esperti del comportamento canino ti guardano in modo riprovevole e quelli che non hanno un animale domestico inorridiscono solo all’idea. Il fatto è che i cani adorano i letti e, appena raggiungono l’età giusta per riuscire a saltare, la prima cosa che fanno è salirci. Noi per qualche tempo siamo anche riusciti a evitare che Artù ci saltasse sopra: per i primi mesi infatti, causa problema dei bisognini, non aveva accesso a tutte le stanze della casa. Con l’arrivo della bella stagione, però, siamo andati per la prima volta in campagna con lui e lì è successo il fattaccio. Alla sera è salito, si è acciambellato ai piedi del letto e ci ha guardato con un’espressione inequivocabile: Stanotte io dormo qui! Papà ha anche fatto il tentativo di imporre la sua autorità, ma al primo ringhio – sì, Artù ha un caratterino bello tosto quando vuole - ha ceduto, dicendo che in fondo lì non dava molto fastidio. Da quel momento i letti sono diventati suoi. Ci trascorre sopra la maggior parte della giornata. Artù è un cane molto intelligente e, osservando la sua famiglia a due zampe, ha capito che le zone del letto non sono tutte uguali. Il cuscino è un posto particolare, riservato alla testa. Così facciamo noi, così fa lui. Altrove si muove in assoluta libertà: accoccolato, spaparanzato, al centro, sui lati, negli angoli, sul cuscino però appoggia sempre e solo la testa. È bellissimo quando si mette a dormire sul fianco, in quei momenti sembra proprio una persona!
La regola del cuscino l’ha imparata da solo, invece noi siamo riusciti a insegnargliene un’altra: non si sale sul letto se non c’è il copriletto. Artù non ama le regole, ma quelle che accetta di imparare diventano sacre e inviolabili. Ovviamente poi le interpreta un po’ a modo suo, rivelando doti da avvocato spregiudicato. Se c’è anche un centimetro di copriletto lui si sente autorizzato a salire. Un momento delicato è il mattino, quando si rifanno i letti. Artù infatti vuole che tutti i posti dove dorme siano sempre agibili, per potersi spostare a suo piacimento. In casa ci sono due letti: quello in camera mia e il lettone dei miei genitori. Con precisione matematica, appena mamma si accinge a rifarne uno Artù arriva a seguire le operazioni, anche se stava dormendo sull’altro. I minuti in cui uno dei letti è impraticabile per lui sono una vera sofferenza. Si siede attaccato alla sponda inquieto, pronto a balzare. Nel momento esatto in cui mamma stende il copriletto lui salta, anche se le operazioni di rifacimento non sono ancora completate. È allora che inizia il gioco: Artù comincia a seguire le mani della mamma, tentando di afferrarle. Quando gioca si impegna parecchio e si dà la carica con profondi ringhi (da fuori sembra che un feroce lupo stia per aggredire qualcuno, in realtà è tutta scena). Mamma un po’ gli dà retta, un po’ tenta di finire di fare il letto. Tra un balzo e l’altro il lavoro è terminato. Artù mordicchia ancora per un po’ la manica di mamma, poi esausto si addormenta: ha riconquistato il suo prezioso giaciglio!

sabato 16 giugno 2012

VERDELL - QUALCOSA È CAMBIATO


Qualcosa è cambiato (As Good as It Gets) è un film di James L. Brooks del 1997. Vincitore di numerosi premi, tra cui due Oscar agli attori protagonisti Jack Nicholson e Helen Hunt, il film sfrutta i meccanismi della commedia per raccontare in maniera brillante una storia profonda che affronta il tema complesso delle relazioni umane. Il protagonista Melvin Udall (Jack Nicholson) è uno scrittore di successo di romanzi rosa. Melvin soffre di disturbo ossessivo-compulsivo ed è pieno di manie e fobie. Oltre a questo ha un pessimo carattere: è misogino, misantropo e razzista. Non sopporta gay, neri, ebrei, vecchiette e cani. Melvin tratta tutte le persone in modo arrogante, per questo è odiato da tutti. Vive per la maggior parte del tempo chiuso nel suo appartamento e a pranzo va sempre nello stesso ristorante dove è abituato a farsi servire dalla cameriera Carol (Helen Hunt), l’unica in grado di sopportarlo. Due eventi, però, stravolgono la vita di Melvin. Carol infatti è una madre single: suo figlio soffre di una grave forma di asma, così è costretta a lasciare il lavoro per assisterlo. Nello stesso tempo Simon (Greg Kinnear), il vicino di casa di Melvin, omosessuale e pittore, viene brutalmente aggredito e Melvin è costretto a badare al suo cane, Verdell. Non solo, ma si trova a dover ospitare lo stesso Simon, che ha dovuto lasciare il suo appartamento perché è sul lastrico.
Una vera e propria catastrofe per il rigido abitudinario Melvin. Il terribile signor Udall è disposto a tutto pur di ristabilire l’ordine nella sua vita, anche mandare il suo medico personale a casa di Carol con l’ordine di non badare a spese per il bambino. Inizialmente sono solo i suoi interessi a muoverlo, ma ben presto anche Melvin mostra di avere dei sentimenti, di riuscire ad amare e soprattutto a farsi amare.
Il primo a fare breccia nel cuore di Melvin, chi lo spinge a prendersi cura del prossimo e gli mostra il suo affetto è proprio Verdell, il cane di Simon. Inizialmente Melvin non lo sopporta e tenta perfino di eliminarlo. Quando però si trova a dover convivere forzatamente con il cagnolino, nemmeno lui riesce a restare insensibile ai suoi occhioni. Verdell è dolce, intelligente, si adegua in fretta alle bizzarre abitudini di Melvin e mostra di apprezzare la pancetta che riceve come ricompensa. Perfino un misantropo come Melvin si trova a non poter più fare a meno della compagnia di Verdell. Volendo bene a Verdell, Melvin impara pian piano anche a migliorare i suoi rapporti con le persone.
Verdell è un Griffoncino di Bruxelles. Questa razza discende, come il Griffoncino Belga, da un Griffone di tipo Barbet, cane utilizzato per catturare i ratti nelle scuderie e nelle stalle. Nasce dall’incrocio di questo Griffone con il Carlino, o per altri con il King Charles Spaniel. Questo molossoide è un cane intelligente, vivace, robusto, dall’espressione quasi umana e dal portamento e dall’andatura eleganti. È un ottimo cane da compagnia, adatto a vivere in appartamento. Si affeziona da subito al padrone, a cui richiede continue attenzioni. Nonostante le ridotte dimensioni, è un cane da guardia affidabile e coraggioso. È socievole con gli estranei. Due sono le taglie del Griffoncino: piccola, fino a 3 Kg, e grande, fino a 5 Kg. Raggiunge un’altezza di circa 20 cm. La testa è larga, rotonda, con fronte ben convessa, ricoperta di pelo duro e scomposto, più lungo attorno agli occhi, alle guance, al mento e al tartufo. Il muso è estremamente corto e ornato di barba e baffi abbondanti e cespugliosi. La mascella inferiore, prominente e larga, supera quella superiore, pertanto gli incisivi inferiori sono sporgenti rispetto ai superiori. Ha il tartufo nero. Gli occhi sono molto grandi, scuri, rotondi, prominenti, con ciglia lunghe e nere, le orecchie ben erette. Ha arti diritti, di lunghezza media, piedi corti, rotondi e compatti. Il pelo è duro, cespuglioso, scompigliato, semilungo e folto, di colore rossiccio, con eventualmente un po’ di nero sui baffi e sul mento.

giovedì 7 giugno 2012

IL DIVANO SCOMPARSO

Un piccolo dramma si è consumato nei giorni scorsi. Il famoso divano rosso del salottino è scomparso! La casa di campagna, infatti, necessitava di lavori di manutenzione, così il divano, insieme al resto dei mobili, è stato spostato per permettere agli operai di lavorare. Per Artù sono stati giorni difficili: non solo infatti si è trovato degli intrusi nel suo territorio, ma non aveva più il suo prezioso divano. Periodicamente si sentivano dei passetti frettolosi dalla camera al salottino: Artù entrava speranzoso – Forse il divano è tornato! – per poi ricevere l’ennesima delusione. Si metteva a gironzolare per la stanza vuota, fiutando lo spazio una volta occupato dal divanetto, e si guardava intorno con aria sospettosa e preoccupata: Chi ha rubato il divano? Senza dubbio quei tizi (gli imbianchini, ndr) che i miei padroni hanno incautamente fatto entrare nonostante le mie proteste!
Niente più divano…
Niente più Ravanatore Folle…
Avevamo in casa un supereroe, anzi un supercane, in crisi di identità. Il nostro, però, non si è arreso: tutti i giorni andava in cerca del divano. Finalmente i lavori sono finiti e i mobili sono stati rimessi a posto, divano rosso compreso. Quando Artù è entrato in salottino ci è subito saltato sopra e si è acciambellato proprio nel centro con uno sguardo felice, gongolante e finalmente tranquillo. Non mancava un luccichio negli occhi a intendere il suo senso di possesso, come Gollum: Il mio tesoro! Il mio divano!
Alla sera abbiamo trovato il copridivano tutto appallottolato: il Ravanatore Folle è tornato!