La stagione autunnale porta giornate più buie e più
fredde, ma regala delle meravigliose sinfonie di colori, dipingendo gli alberi
con tinte calde che vanno dal giallo al rosso acceso. Le foglie ingialliscono,
seccano e cadono. Oggi va di moda definire il fenomeno “foliage”. Non so se
Artù nella sua testa pensi: Che
meraviglia! Ecco il foliage!, ma di certo adora le foglie secche e mai come
in autunno apprezza passeggiare in vie alberate. Proprio vicino a casa c’è n’è
una con due file di platani. Una volta lì, Artù rallenta il suo ritmo di marcia
e inizia la sua esplorazione. Procede in maniera meticolosa, avvicinandosi a
ogni mucchio di foglie. Il suo naso si muove frenetico, come se stesse fiutando
chissà quale pista. Ci cammina in mezzo, poi intorno, finché sceglie il punto
giusto per lasciare il suo autografo: quel mucchio è suo! Finita l’operazione,
Artù osserva i dintorni, individua il successivo e mi guarda: Hai visto? C’è n’è un altro! Andiamo! A
passo svelto raggiunge il nuovo obiettivo. A volte procediamo in maniera
rigorosa albero dopo albero prima da un lato e poi dall’altro, ma, se ci sono
mucchi particolarmente grossi, Artù non resiste e andiamo a zig zag. Quando si
tratta di foglie, guida lui. Ogni tanto
capita che una foglia gli cada proprio davanti al naso. La sua prima reazione è
come sempre guardinga: Cosa succede? Siam
proprio sicuri che sia una foglia? Si avvicina piano, muovendo la coda,
pronto a balzare indietro nel caso si nasconda qualche minaccia. Quando era
cucciolo si metteva a saltellare emettendo dei piccoli ringhi in direzione del
vegetale rinsecchito, oggi che è un cane maturo si limita a fiutare in maniera
circospetta. Poi mi guarda e gli si legge l’entusiasmo negli occhi: È proprio una foglia! Grossa, scrocchiante e
soprattutto nuova: non l’ha annusata nessun altro cane! È mia, tutta mia!
Una bella firma e andiamo avanti.
Dopo aver esaminato anche l’ultimo mucchio di foglie,
attraversiamo la strada e ci incamminiamo verso casa. Artù riprende la sua
andatura sostenuta, ma ogni tanto si volta
a guardarmi: è tutto contento, proprio come un bambino che è stato al
parco giochi. Domani torneremo sul viale alberato e lui si divertirà tra i
mucchi di foglie con lo stesso entusiasmo. Prima di Artù non avevo mai trovato
così piacevole attraversare quella via. Dai cani si può imparare davvero molto:
godere delle piccole cose e rendersi conto che le foglie secche per terra è
meglio non raccoglierle!
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