Artù è nato il 16 settembre 2003. Quell’anno, dopo
parecchio tempo senza animali domestici, ci eravamo finalmente decisi a
prendere un cane. Dopo l’estate avremmo iniziato la ricerca. Tutti noi
concordavamo su una taglia medio – piccola, visto che avrebbe passato la
maggior parte del tempo in appartamento. Papà voleva un maschio, per non avere
il dilemma operazione sì o no. Io non avevo particolari richieste: scartata
subito l’opzione acquisto cane di razza in favore di un cucciolotto nato in
canile o abbandonato, volevo solo che fosse beige o comunque dal pelo chiaro e,
dato che per me era il primo cane, ne volevo uno di pochi mesi.
Quando abbiamo iniziato a cercare il nostro cucciolo,
apparve subito chiaro che l’operazione non sarebbe stata semplice. Nei canili
in zona c’erano solo cani adulti o di taglia grande. Nove anni fa internet non
era ancora un mezzo così diffuso e soprattutto io ero molto meno esperta nelle
ricerche online. Fatto sta che le settimane passavano e il cucciolo non si
trovava. Quel 16 settembre trascorse senza che noi sapessimo che a pochi metri
di distanza dalla nostra casa a Milano era nato un piccolo cagnolino che
sarebbe diventato così importante per me e la mia famiglia. Sono convinta che
nulla accade per caso: nemmeno la scelta dei nostri amici pelosi. Prima di Artù
abbiamo avuto un gatto nero di nome Attila, dalla forte personalità. Ancora
oggi per noi è un piacere ricordare le sue avventure e i suoi disastri,
compensati però da un enorme affetto. Secondo me qualcuno lassù, quando si è
sparsa la voce che la mia famiglia cercava un cane, ha fatto in modo che
dovessimo accogliere il piccolo Artù, anche lui avremmo presto scoperto dotato
di un bel caratterino. Non ho dubbi che se decidessimo di prendere un criceto
anche lui avrebbe una forte personalità.
Stufi di cercare a vuoto, abbiamo deciso di andare a
parlare col nostro amico veterinario che ha subito dato la soluzione al nostro
problema. Da pochi giorni era nata la cucciolata di una sua paziente, Peggy, una
Terrier che aveva vissuto un pomeriggio di passione con un Cocker nero. I
cuccioli erano tre: due femmine e un maschio in cerca di casa, potevamo andare
a trovarli anche subito.
La prima volta che ho visto Artù avrà avuto un paio di
settimane, forse meno. Io avevo letto libri e riviste su come scegliere il
cucciolo e svezzarlo, in teoria ero preparata. Osservate attentamente la madre, c’era scritto ovunque. Quando
arrivai a casa di Peggy non sono riuscita a guardarla bene perché il suo
padrone la teneva a debita distanza e visto il suo furioso abbaiare,
accompagnato da ringhi poco amichevoli, non
avevo nessuna voglia di avvicinarmi. “Vuole solo proteggere i suoi cuccioli”
mi sono detta. Poi in una cesta eccoli lì: 2 minuscole cagnoline nere
vivacissime e 1 cucciolotto bello panciuto immobile. Scegliete il cucciolo che più interagisce con voi, dicevano i
libri. Mi hanno dato il cucciolotto: era una palla morbida e calda. Sentivo
solo il suo cuoricino battere nella mia mano. Sapevo che erano tutti sani, il
veterinario l’aveva assicurato. Era tutto nero, aveva una mamma terribile, ma
era mio, ormai era mio, avevo deciso. Artù poi è cresciuto, diventando un bel
cane di taglia media di quindici chili, il doppio delle sue sorelle, con grande
sorpresa del veterinario. Quel giorno comunque io avrei preso anche il cane più
brutto della Terra e per me sarebbe stato meraviglioso. Sono tornata a casa
sapendo che di lì a poco avrei avuto un cane, il mio primo cane. Non immaginavo
però che questo avrebbe completamente cambiato la mia vita e quella della mia
famiglia, che ogni giorno avrei imparato qualcosa, avrei vissuto parecchie avventure e
avrei ricevuto quintali di affetto da qualcuno per cui tu sei la persona più speciale
dell’universo.
Buon Compleanno Artù!!!
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