lunedì 9 luglio 2012

BRUTUS - 4 BASSOTTI PER 1 DANESE

4 Bassotti per 1 Danese (The Ugly Dachshund) è un film della Walt Disney del 1966 diretto da Norman Tokar. È una brillante commedia per famiglie che, grazie alle imprese dei suoi protagonisti a quattro zampe, regala spassosi momenti di comicità. Fran Garrison (Suzanne Pleshette) adora la sua cagnolina, un bassotto di nome Danke che aspetta dei cuccioli. Fran spera che tra loro ci sia un futuro campione. Nascono tre femmine e suo marito Mark (Dean Jones) va a prendere Danke e le nuove arrivate dal veterinario. Il dottor Pruitt (Charlie Ruggles) gli mostra un cucciolo di danese che è stato rifiutato dalla madre, chiedendogli di tenerlo almeno per il periodo dello svezzamento. Mark non ama particolarmente i bassotti e prova un’immediata simpatia per quel cucciolone. Arrivato a casa, Fran non gli lascia il tempo di spiegare la situazione, così Mark fa credere alla moglie che sia nato un quarto cucciolo, un bassotto un po’ diverso, che chiama Brutus. La verità non tarda a venire fuori. Brutus cresce in fretta, diventando uno splendido cane, ma poiché vive con i bassotti crede di essere uno di loro. Quattro cani in una casa sono una bella squadra specializzata in disastri.   Brutus ne combina parecchi, anche a causa della sua mole, ma le quattro bassottine non sono da meno, anche se sono più brave a non farsi scoprire. Dopo che Brutus ha fatto fuggire un poliziotto su un albero, devastato lo studio di Mark, creato panico a una festa, terrorizzato la comunità cinese e sfondato un letto, Fran perde la pazienza e vuole che Mark lo riporti dal dottor Pruitt.
Brutus, però, non è solo un combina guai, è anche intelligente, prestante e si è molto affezionato ai Garrison, pestifere sorelline bassotte comprese. Grazie a un suo gesto eroico, Brutus conquisterà anche l’affetto di Fran, diventando un membro della famiglia a tutti gli effetti. Con l’aiuto del dottor Pruitt, poi, Brutus parteciperà con successo anche ai concorsi, dove capirà finalmente di essere un danese.
Il Grande Danese o Alano Tedesco
Questo maestoso e splendido cane ha origini molto antiche. I Fenici, che raggiunsero le coste mediterranee e in seguito la Gallia e la Britannia, avrebbero portato con loro dei grossi mastini provenienti dalla Siria e dall’India, a loro volta discendenti dal Mastino del Tibet. Dall’Inghilterra questi mastini si sarebbero diffusi nella Germania settentrionale per dare vita al Canis familiaris Decumanus, che sarebbe il progenitore dell’Alano. C’è però anche un’altra ipotesi: gli Alani, bellicoso popolo Scita della regione tra il Caucaso e il Mar d’Azov, nel IV secolo furono scacciati dagli Unni dalle antiche sedi dell’Impero Romano e si stabilirono nella Carinzia inferiore dove portarono un gran numero di mastini, impiegati per la difesa e la caccia. Dalla Carinzia i mastini sarebbero poi passati in altre regioni e particolarmente in Germania, dove furono ingentiliti mediante incroci con il Levriero e, secondo alcuni, il Pointer. Nonostante il nome, questo cane non trova affatto le sue origini in Danimarca. Può essere che in una certa epoca, probabilmente il XVIII secolo, la razza fosse talmente diffusa in Danimarca che gli stranieri abbiano comprato lì i cani, da cui il nome Grande Danese.
Alta statura, costituzione possente, forza, fierezza, eleganza unite a un carattere amichevole, affettuoso e fedele con i familiari, ma schivo e diffidente verso gli estranei ne fanno un ottimo cane da guardia e un buon compagno, adatto anche ai bambini.
Altezza al garrese: almeno 80 cm per i maschi, almeno 72 cm per le femmine. La testa è allungata, stretta, importante. Lo stop è molto accentuato. Il muso è pieno con labbra abbondanti. Il tartufo è grosso e nero. La dentatura è “a forbice”. Gli occhi sono di media grandezza, rotondi, possibilmente scuri, con espressione vivace e intelligente. Le orecchie sono larghe, di forma triangolare e ricadenti, fino a qualche anno fa amputate in modo che venissero portate dritte e appuntite, operazione oggi vietata. Il collo è lungo, asciutto e muscoloso. Il ventre è ben rialzato nella parte posteriore. La coda è di media lunghezza. Il pelo è molto corto, fitto e lucente. Colori: a) Alani tigrati: il colore di fondo va dal giallo oro chiaro al giallo oro intenso, con strisce trasversali nere molto evidenti e continue; b) Alani fulvi: dal giallo oro chiaro al giallo oro intenso. È desiderabile la maschera nera; c) Alani blu: blu acciaio puro senza alcun riflesso giallo o nero; d) Alani neri: nero lacca, lucente; e) Alani arlecchini: colore di fondo bianco puro con macchie nere a contorno strappato e irregolare ben distribuite su tutto il corpo.

Il Bassotto Tedesco (Dachshund o Teckel)
Questi piccoli cani erano usati nella caccia già in tempi antichi. Su figurazioni egizie sono rappresentati cani bassotti molto simili a quello odierno. All’epoca dei Merovingi venivano chiamati Bibarhunde o “cani da castoro”. Impiegato principalmente nella caccia, la ridotta statura ne fa un piacevole cane da compagnia. È molto intelligente e coraggioso. Ha un ottimo fiuto. Ne esistono tre varietà: la più antica è quella a pelo corto; quella a pelo duro si sarebbe ottenuta nel XVIII secolo grazie a incroci con lo Schnauzer o con un Griffon Basset; l’ultima a comparire è quella a pelo lungo con influssi di Spaniels. Tre sono le taglie: Teckel normale, che non deve sorpassare i 9 Kg; Teckel nano, non oltre i 4 Kg a 18 mesi; Kaninchenteckel, che non deve superare i 3,5 Kg a 18 mesi. La testa è allungata, il cranio è leggermente convesso, lo stop è il meno accennato possibile. Le mascelle sono robuste, la dentatura è “a tenaglia” o “a forbice”. Gli occhi sono ovali, di media grandezza, di colore scuro e pieni di espressione. Il tartufo è preferibilmente nero. Le orecchie sono attaccate alte, non troppo lunghe, con le punte arrotondate. Il dorso è corto e rigido. Il petto è largo e muscoloso. La groppa è lunga e larga. I colori del pelo sono vari dal fulvo al nero cupo. Ne esistono di tigrati e striati.

Nessun commento:

Posta un commento