4 Bassotti per 1 Danese (The Ugly Dachshund) è un film della Walt Disney del 1966 diretto da Norman Tokar. È una brillante commedia per famiglie che, grazie
alle imprese dei suoi protagonisti a quattro zampe, regala spassosi momenti di
comicità. Fran Garrison (Suzanne Pleshette) adora la sua cagnolina, un bassotto
di nome Danke che aspetta dei cuccioli. Fran spera che tra loro ci sia un
futuro campione. Nascono tre femmine e suo marito Mark (Dean Jones) va a
prendere Danke e le nuove arrivate dal veterinario. Il dottor Pruitt (Charlie
Ruggles) gli mostra un cucciolo di danese che è stato rifiutato dalla madre,
chiedendogli di tenerlo almeno per il periodo dello svezzamento. Mark non ama particolarmente i
bassotti e prova un’immediata simpatia per quel cucciolone. Arrivato a casa,
Fran non gli lascia il tempo di spiegare la situazione, così Mark fa credere
alla moglie che sia nato un quarto cucciolo, un bassotto un po’ diverso, che
chiama Brutus. La verità non tarda a venire fuori. Brutus cresce in fretta,
diventando uno splendido cane, ma poiché vive con i bassotti crede di essere
uno di loro. Quattro cani in una casa sono una bella squadra specializzata in
disastri. Brutus ne combina parecchi,
anche a causa della sua mole, ma le quattro bassottine non sono da meno, anche
se sono più brave a non farsi scoprire. Dopo che Brutus ha fatto fuggire un poliziotto su un
albero, devastato lo studio di Mark, creato panico a una festa, terrorizzato la
comunità cinese e sfondato un letto, Fran perde la pazienza e vuole che Mark lo
riporti dal dottor Pruitt.
Brutus, però, non è solo un combina guai, è anche intelligente,
prestante e si è molto affezionato ai Garrison, pestifere sorelline bassotte
comprese. Grazie a un suo gesto eroico, Brutus conquisterà anche l’affetto di
Fran, diventando un membro della famiglia a tutti gli effetti. Con l’aiuto del
dottor Pruitt, poi, Brutus parteciperà con successo anche ai concorsi, dove capirà
finalmente di essere un danese.
Questo maestoso e splendido cane ha origini molto
antiche. I Fenici, che raggiunsero le coste mediterranee e in seguito la Gallia
e la Britannia, avrebbero portato con loro dei grossi mastini provenienti dalla
Siria e dall’India, a loro volta discendenti dal Mastino del Tibet.
Dall’Inghilterra questi mastini si sarebbero diffusi nella Germania
settentrionale per dare vita al Canis
familiaris Decumanus, che sarebbe il progenitore dell’Alano. C’è però anche
un’altra ipotesi: gli Alani, bellicoso popolo Scita della regione tra il
Caucaso e il Mar d’Azov, nel IV secolo furono scacciati dagli Unni dalle
antiche sedi dell’Impero Romano e si stabilirono nella Carinzia inferiore dove
portarono un gran numero di mastini, impiegati per la difesa e la caccia. Dalla
Carinzia i mastini sarebbero poi passati in altre regioni e particolarmente in
Germania, dove furono ingentiliti mediante incroci con il Levriero e, secondo
alcuni, il Pointer. Nonostante il nome, questo cane non trova affatto le sue
origini in Danimarca. Può essere che in una certa epoca, probabilmente il XVIII
secolo, la razza fosse talmente diffusa in Danimarca che gli stranieri abbiano
comprato lì i cani, da cui il nome Grande Danese.
Alta statura, costituzione possente, forza, fierezza,
eleganza unite a un carattere amichevole, affettuoso e fedele con i familiari,
ma schivo e diffidente verso gli estranei ne fanno un ottimo cane da guardia e
un buon compagno, adatto anche ai bambini.
Altezza al garrese: almeno 80 cm per i maschi, almeno
72 cm per le femmine. La testa è allungata, stretta, importante. Lo stop è molto
accentuato. Il muso è pieno con labbra abbondanti. Il tartufo è grosso e nero. La
dentatura è “a forbice”. Gli occhi sono di media grandezza, rotondi,
possibilmente scuri, con espressione vivace e intelligente. Le orecchie sono larghe,
di forma triangolare e ricadenti, fino a qualche anno fa amputate in modo che
venissero portate dritte e appuntite, operazione oggi vietata. Il collo è lungo,
asciutto e muscoloso. Il ventre è ben rialzato nella parte posteriore. La coda
è di media lunghezza. Il pelo è molto corto, fitto e lucente. Colori: a) Alani
tigrati: il colore di fondo va dal giallo oro chiaro al giallo oro intenso, con
strisce trasversali nere molto evidenti e continue; b) Alani fulvi: dal giallo
oro chiaro al giallo oro intenso. È desiderabile la maschera nera; c) Alani
blu: blu acciaio puro senza alcun riflesso giallo o nero; d) Alani neri: nero
lacca, lucente; e) Alani arlecchini: colore di fondo bianco puro con macchie
nere a contorno strappato e irregolare ben distribuite su tutto il corpo.
Il Bassotto Tedesco
(Dachshund o Teckel)
Questi piccoli cani erano usati nella caccia già in
tempi antichi. Su figurazioni egizie sono rappresentati cani bassotti molto
simili a quello odierno. All’epoca dei Merovingi venivano chiamati Bibarhunde o “cani da castoro”.
Impiegato principalmente nella caccia, la ridotta statura ne fa un piacevole
cane da compagnia. È molto intelligente e coraggioso. Ha un ottimo fiuto. Ne
esistono tre varietà: la più antica è quella a pelo corto; quella a pelo duro
si sarebbe ottenuta nel XVIII secolo grazie a incroci con lo Schnauzer o con un
Griffon Basset; l’ultima a comparire è quella a pelo lungo con influssi di
Spaniels. Tre sono le taglie: Teckel normale, che non deve sorpassare i 9 Kg;
Teckel nano, non oltre i 4 Kg a 18 mesi; Kaninchenteckel, che non deve superare
i 3,5 Kg a 18 mesi. La testa è allungata, il cranio è leggermente convesso, lo
stop è il meno accennato possibile. Le mascelle sono robuste, la dentatura è “a
tenaglia” o “a forbice”. Gli occhi sono ovali, di media grandezza, di colore
scuro e pieni di espressione. Il tartufo è preferibilmente nero. Le orecchie
sono attaccate alte, non troppo lunghe, con le punte arrotondate. Il dorso è
corto e rigido. Il petto è largo e muscoloso. La groppa è lunga e larga. I
colori del pelo sono vari dal fulvo al nero cupo. Ne esistono di tigrati e
striati.
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