mercoledì 30 maggio 2012

IL CANE COMPUTER

Per lavoro passo molto tempo davanti al computer. Appena Artù sente il suono di avvio del sistema operativo, arriva di corsa e si siede accanto alla mia sedia. Io gli faccio un grattino sulla testa e inizio a lavorare, ma so già come andrà a finire. Dopo qualche minuto inizia a spingere il muso contro la mia gamba e assume lo sguardo implorante: Dai, fammi le coccole!
Allora comincio ad accarezzargli il collo, sotto il mento: il suo punto preferito. Artù chiude gli occhi beato ma, appena riprendo a battere i tasti della tastiera con entrambe le mani, ritorna all’attacco: Coccole, ancora!
Così ricomincio a fargli i grattini, ma Artù non è soddisfatto: sente che sono distratta, non sono concentrata su di lui, ma sullo schermo luminoso e, ahimè, ancora troppo bianco davanti a me.  Allora si alza e mi mette le zampe anteriori in grembo, tentando di leccarmi la faccia.  Per un po’ riesco a tenerlo buono, coccolandolo con maggiore impegno (sto diventando sempre più veloce a scrivere al pc usando una mano sola), ma la tregua non dura a lungo.
Basta, mi sto annoiando! pensa, mentre comincia a grattare il tappeto o peggio ancora a mordicchiare le frange. Faccio un tentativo di imporre la mia volontà, alzando la voce e lanciandogli uno sguardo che dovrebbe essere minaccioso. Inaspettatamente ubbidisce e se ne va. Mi illudo di riuscire a lavorare in pace, ma dopo solo pochi secondi Artù ritorna trotterellando con la sua palla in bocca: Giochiamo insieme? Faccio un paio di tiri rimanendo seduta al pc, ma ovviamente la palla finisce sotto il mobile. A questo punto mi devo proprio alzare, anche per evitare che Artù righi il parquet tentando di recuperare il suo gioco. Appena vede che mi allontano dal computer Artù comincia a saltarmi addosso tutto felice e poi punta deciso verso la porta di ingresso: Che bello! Hai finito di lavorare! Adesso andiamo a fare una passeggiata?
Guardo sconsolata lo schermo del pc e poi prendo la giacca, in fondo fare due passi aiuta la concentrazione.

martedì 22 maggio 2012

IL RAVANATORE FOLLE E LA NONNA INVISIBILE

Quando siamo in campagna ad Artù, anzi al Ravanatore Folle, piace saltare sul divano del salottino e trasformare il copridivano in una pallottola. Il suo obiettivo è completare la sua missione indisturbato, per poi andarsene alla chetichella senza farsi notare. Quando poi uno di noi scopre il misfatto, lui con l’aria più innocente del mondo fa finta di non saperne nulla e si mette in posa per ricevere le coccole. Quello che invece proprio non sopporta è venire scoperto: in quel caso si allontana in fretta, non mancando di mostrare il suo disappunto. Così quando vuole compiere un raid sul divano si preoccupa di controllare che non ci sia nessuno nella stanza o nelle immediate vicinanze, ma a volte può capitare un imprevisto.
Il salottino, infatti, comunica col salone: una parte del muro divisorio è stata abbassata e c’è solo una tenda a impedire che ci si veda da una stanza all’altra. Il salone è la parte meno frequentata della casa, a volte però capita che la nonna vada lì a leggere o a fare il riposino pomeridiano. Ecco quindi che, mentre il Ravanatore è all’opera, si sente improvvisa una voce che grida: “Artù, cosa stai facendo? No, no! Fai il bravo…”. Il misterioso ravanatore si blocca, si guarda intorno sorpreso e pensa: Da dove viene la voce della nonna? Io non la vedo! Poi se ne va molto arrabbiato. La nonna, così silenziosa, riesce spesso a non farsi notare da Artù: è iniziata una sfida tra il Ravanatore Folle e la Nonna Invisibile! Chi vincerà? Mi sa che sarà un pareggio.

martedì 15 maggio 2012

IL RAVANATORE FOLLE

La casa in campagna ad Artù piace molto: è grande, c’è un ampio giardino per uscire quando vuole senza il rischio di fare brutti incontri e c’è il divano del salottino. Questo divanetto rosso ha una certa età: la fodera originale è un po’ sgualcita, così ci abbiamo messo un copridivano.
La passione di Artù è andare in salottino, cercando di non farsi notare, saltare sul divano e mettersi a ravanare* il telo copridivano, rendendolo una pallottola. Quindi se ne torna con nonchalance a dormire, lasciando che, tempo dopo, il primo che entra in salottino scopra il misfatto.
Avete presente il Calciatore Folle dei Peanuts di Schulz? In alcune strisce Snoopy si diverte a calciare di nascosto il pallone dei bambini, diffondendo la leggenda del Calciatore Folle. Ecco Artù si comporta nello stesso modo col divano: è il nostro “Ravanatore Folle”. Se per caso capita che il furfante venga colto in flagrante si blocca, sgrana gli occhi sorpreso e poi se ne va in fretta, mostrando tutto il suo disappunto per essere stato scoperto: il Ravanatore ha un’identità segreta da difendere!
Il divano del salottino andrebbe sostituito, ma la cosa viene rimandata sia perché non riusciamo a trovare un nuovo modello delle misure giuste, sia perché in fondo non vogliamo perdere questo gioco/sfida col nostro piccolo amico peloso! 


*ravanare (ra·va·nà·re) v. intr. (ravàno; aus. avere) region. Rovistare creando disordine e facendo rumore. [Voce d’area sett., forse d’origine espressiva].

sabato 5 maggio 2012

UN ENERGICO RISVEGLIO!

È mattina presto, ancora nel dormiveglia mi muovo nel letto. Per Artù è il segnale: sono sveglia e può avere inizio un’altra fantastica giornata!
Prende la rincorsa e con un balzo salta sul letto: 15 chili di affettuosità sul mio stomaco!
È giorno! È giorno Svegliaaaa!!! pensa nella sua testa mentre cerca di leccarmi il naso e mi mette le zampe in faccia, non preoccupandosi del fatto che così facendo rischia di cavarmi un occhio.
Coccole!  Artù si allunga sopra di me alla ricerca della posizione migliore per farsi grattare la pancia. Per un po’ si gode il massaggio, poi la sua coda comincia ad agitarsi. Sempre camminandomi sopra, torna ad altezza cuscino, tentando di infilarsi sotto le coperte.
A questo punto mi alzo, operazione non semplice visto che Artù continua a saltarmi addosso. Andiamo a fare colazione! Andiamo a fare colazione!
In cucina Artù si siede al mio fianco mentre sorseggio il caffelatte.
Che bello! Un’altra giornata insieme!
Non tutti i giorni sono fantastici, ma con la sua energica sveglia Artù riesce sempre a strapparmi un sorriso.