sabato 1 dicembre 2012

LOTTA, COCCOLE E NANNA!



A casa nostra per capire che è il freddo è arrivato non serve ascoltare le previsioni del tempo, basta osservare come dorme Artù. Quando le temperature si abbassano, infatti, si mette tutto acciambellato, con la coda usata come sciarpa per coprirsi il naso.
 La stagione fredda ha, però, anche degli aspetti positivi: è il tempo delle felpe e dei maglioni! Artù adora tutti gli indumenti con le maniche perché finalmente si può giocare in maniera seria! Nelle lunghe e buie giornate invernali, mentre sto lavorando al computer, ad un certo punto sento dei piccoli passi e, dopo pochi istanti, Artù compare sulla soglia. Piega la testa da una parte e muove la coda: se volesse le coccole sarebbe già seduto ai miei piedi, invece resta fermo e mi guarda. “Vuoi giocare?” chiedo e Artù corre di filato in camera. È il momento della lotta!
Quando entro nella stanza lui è seduto sul letto e appena mi avvicino inizia a balzare avanti e indietro, agitando la coda. Il suo gioco preferito è afferrare il mio braccio con le zampe e mettersi a mordicchiarlo alla ricerca della mano che ho nascosto dentro al polsino. Anch’io devo partecipare e infatti cerco di acchiapparlo. Lui arretra e poi torna all’attacco della manica, dandosi la carica con un crescendo di ringhi e ruggiti degni di un feroce lupo della steppa. La cosa bizzarra è che ad Artù non piace giocare con gli altri cani. Guarda ancora di traverso una cagnetta che, per mostrargli il suo affetto, ha osato saltargli addosso. I suoi simili devono tenere le zampe a posto per ottenere la sua amicizia. In compenso con me si scatena, forse perché sa che io non mordo. Il nostro ring è un morbido lettone: Artù si allena in balzi e agguati, afferrandomi per le maniche. A poco a poco la lotta diventa meno concitata, finché Artù non si mette a pancia per aria, sempre continuando a mordicchiare la mia manica che tiene ferma con le sue zampe anteriori. Sembra un bambino col biberon, con la differenza che ogni tanto bisogna dirgli “Piano, piano!” per evitare di sentire i suoi dentini. Mentre lui continua a divertirsi con la mia manica emettendo sordi brontolii, io gli faccio le coccole sul pancino. Lentamente la stretta delle zampe sul mio braccio si allenta, i piccoli morsi lasciano il posto a umide leccate e gli occhi di Artù si socchiudono. Dopo un po’ si sente un profondo sospiro: la terribile belva si è addormentata.
Giocare con Artù a fare la lotta è come andare in palestra: si consumano calorie e si esercitano le articolazioni. Bisogna solo fare attenzione all’abbigliamento: non tutte le maniche resistono ai suoi denti aguzzi, meglio quindi evitare il prezioso maglioncino in cachemire!